La miopia politica che sacrifica l'investimento culturale sull'altare di un consenso elettorale miope e clientelare non è solo un freno allo sviluppo, ma un fertile terreno per la devianza e le derive sociali. L'isolamento del pensiero critico, la frustrazione delle intelligenze ribelli e la rassegnazione dei giovani, privati di stimoli e opportunità, generano un vuoto fertile per comportamenti antisociali, nichilismo e disimpegno civico. Una società che soffoca la cultura e la creatività semina inevitabilmente i germi del disagio e della marginalità, pagando un prezzo sociale ben più alto del presunto 'risparmio' economico, sul quale poi i fautori di tale cecità rinforzano il loro potere, perpetuando un sistema auto-referenziale e dannoso per l'intera collettività.