DIARIO DI HIROSHIMA E NAGASAKI

Jun 19, 2024

DIARIO DI HIROSHIMA E NAGASAKI

UN RACCONTO , UN TESTAMENTO INTELLETTUALE

Su uno dei ponti di Hiroshima c’è un uomo che canta e pizzica le corde di uno strumento. Guardatelo. Dove vi aspettate di trovare il volto, non troverete un volto, ma una cortina: perché non ha più volto. Dove vi aspettate di trovare la mano, non troverete una mano, ma un artiglio d’acciaio: perché non ha più mano.

Finché non riusciremo a raggiungere lo scopo per cui ci siamo radunati qui, e non avremo esorcizzato il pericolo che, alla sua prima manifestazione, ha portato via duecentomila uomini, quell’automa sarà su quel ponte e canterà la sua canzone. E finché sarà su quel ponte, sarà su tutti i ponti che conducono al nostro futuro comune. Come atto d’accusa, e come messaggero.

Riscattiamo quell’uomo dal suo ufficio. Facciamo quanto occorre perché sia possibile dirgli: «Non sei più necessario; puoi lasciare il tuo posto ».

(Parole conclusive del discorso tenuto dall’autore al IV Congresso internazionale contro le armi atomiche e nucleari e per il disarmo, Tokio, 20 agosto 1958).

LE RAGIONI DI UN PESSIMISMO CATASTROFISTICO SULLA TECNICA E LA TECNOLOGIA : DOPO 68 ANNI DA QUEL DISCORSO OGGI LE BASI CON TESTATE NUCLEARI MOLTO PIU POTENTI SI SONO MOLTIPLICATE A DISMOSURA ANCHE NEL NOSTRO PAESE CHE PER I DETTAMI COSTTITUZIONALI RIPUDIA LA GUERRA, MENTRE LA SVIZZERA CONSERVA INTEGRA LA SUA NEUTRALITA'. QUALCUNO SI E' VENDUTA L'ANIMA AL DIAVOLO. A VOI LE CONCLUSIONI.

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